L’A.S.D. Centro Storico Sassari nasce in un caldo pomeriggio di fine luglio 2020, quando un gruppo di amici, accomunati dall’amore per Sassari e dalla passione per lo sport, decide di rilanciare il nome del Quartiere più antico della città, ricco di storia, tradizioni e bellezze architettoniche, per risvegliare il senso di appartenenza dei suoi abitanti, attraverso la religione pagana del calcio.
Colori sociali e stemma adottato, sintesi di quei sentimenti di identità e appartenenza che vogliamo trasmettere e dai quali vogliamo farci rappresentare, sono stati la prima decisione che siamo stati chiamati a prendere.
Per la scelta dei colori, il nostro pensiero si è immediatamente rivolto al Rosso e al Blu della Città e della sua squadra Regina, la Torres.
La Torre e la Croce del nostro stemma, con lo stesso pensiero, sono stati scelti per primi, simboli presenti nel gonfalone della Città di Sassari e appartenenti alla stessa Torres; il terzo simbolo è il Giglio, presente nelle mura cittadine di Corso Trinità; il quarto è un fascio di cinque Chiavi, che ricordano le cinque porte delle mura che delimitavano il primo nucleo cittadino.
Sempre in quest’ottica, sin dalla prima stagione (seppur non portata a termine per l’annullamento dei campionati), abbiamo svolto la prima parte della preparazione atletica per le vie della Sassari vecchia, per “vivere” attivamente li carreri di la Ziddai attraverso uno scatto, una corsetta, un allungo fatti con la gente e fra la gente del centro storico stesso. Un’esperienza bellissima per i dirigenti, per i ragazzi e per le centinaia di tifosi che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno, durante le prime stagioni disputate, concluse con un quinto ed un terzo posto.
Oltre agli impegni sportivi, abbiamo dato grossa importanza alle nostre iniziative a livello sociale, coinvolgendo i componenti della squadra, nel periodo natalizio, in una raccolta di giocattoli per i bambini del Quartiere di cui portiamo il Nome; sempre nell’ottica di aiutare il quartiere che vogliamo rappresentare, dirigenti e staff, coi nostri calciatori che si sono contesi all’asta i loro numeri di maglia, hanno tutti contribuito per donare alla scuola di San Donato del materiale scolastico.
Un obiettivo nobile, secondo noi, quello di legare lo sport al recupero sociale. Da perseguire attraverso la fascia più delicata e vulnerabile del tessuto sociale: i bambini.